9 Steve Kerr: come
giocatore non valeva Dell Curry, infatti ha sempre giocato meno e segnato meno
di lui. Questione atletica. Kerr come Curry non andava mai in lunetta. Però
come tiratore forse era addirittura superiore. Le cifre dicono di sì: 45.4% da
tre in carriera, anche se su 1.8 tentativi a partita. Perché Kerr tirava così
poco: limiti fisici lo condizionavano in difesa o nel liberarsi al tiro, un
limite tecnico era il passaggio, mediocre per un aspirante point-man,
limitandone il minutaggio. Tuttavia i quasi tre tiri da due di media sono stati
tiri buttati via. In ogni caso, a supporto della sua posizione tra i migliori
tiratori di sempre, ci sono due stagioni da primo assoluto nel tiro da tre con
il 1994/95 chiuso al 52.4%, e quattro stagioni condotte oltre il 50%.
8 Peja Stojakovic: otto
stagioni intere oltre il 40%. In carriera ha il 40.1% su 5.5 tentativi per
gara. Stojakovic è stato un giocatore da 17.0 di media in carriera, anche se il
tiro che si ricorda di più ingiustamente è l’errore dall’angolo in solitudine
nella straordinaria gara 7 della finale di conference del 2002 quella che di
fatto assegnò ai Lakers il titolo NBA sui Sacramento Kings (la finale con i
Nets non ebbe storia). Ma in quella serie Stojakovic fece 1/10 da tre: anche se
nessuno lo ricorda giocò solo tre gare su sette, le ultime, a causa di una
distorsione alla caviglia destra riportata nella serie precedente.
7 Steve Nash: la cosa più
incredibile è che Nash non era famoso per il tiro ma per come passava la palla
o leggeva le situazioni. Ha segnato 14.3 punti di media in carriera, pochi per
un due volte MVP, con un massimo di 18.8. Ma vanta 13 stagioni oltre il 40% da
tre e il 42.8% in carriera. Tirava 3.2 volte a partita, mai più di 4.7 per una
stagione, il che conferma soprattutto che era un grande selezionatore di tiri e
non considerava il tiro la sua prima opzione. Ma con queste medie, così a
lungo, un posto al top lo merita (da menzionare nove stagioni intere oltre il
90% dalla lunetta).
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