giovedì 20 luglio 2017

NBA Finals 1992: Michael in Back To Back



Non c’è niente di più difficile nello sport che ripetersi. Nella NBA dal 1969 al 1988 nessuna squadra è stata in grado di vincere il titolo due volte di fila. Ci riuscirono infine i Lakers nel 1987 e nel 1988. Arrivarono in Finale anche nel 1989 dopodiché anche i Detroit Pistons riuscirono a fare la doppietta. Nel 1992 era la volta dei Bulls.

La stagione NBA però era cominciata sotto cattivi auspici. Nell’immediata vigilia mentre era con i Lakers a Salt Lake City per una partita di esibizione, Magic Johnson fu richiamato a Los Angeles con urgenza. Nei giorni precedenti si era sottoposto ad un’accurata serie di esami medici richiesta dall’assicurazione dei Lakers per avallare l’estensione contrattuale del fuoriclasse con il numero 32. L’esito degli esami fu devastante, uno shock mondiale. Magic Johnson risultò sieropositivo. Pochi giorni dopo, quando la notizia trapelò, annunciò il suo ritiro dal basket. Con esso venivano cancellate le possibilità dei Lakers, finalisti nel 1991, di riappropriarsi del titolo.
I Bulls, nonostante il grande finale della stagione precedente, avevano la loro razione di problemi. I rapporti tra Michael Jordan e Horace Grant toccarono ad esempio il minimo storico. I due si erano scambiati frecciate pubbliche per diverso tempo ma dopo la magica serata di Los Angeles, quella del titolo, tutto era stato messo a tacere. I due più le mogli fecero anche una breve vacanza tutti assieme a New York e una sera a cena Michael confidò a Grant che non sarebbe andato con tutta la squadra alla Casa Bianca per il tradizionale ricevimento dei campioni. La vicenda non fu di poco conto perché Michael avrebbe poi giustificato la propria assenza con inderogabili impegni familiari e con il desiderio, dopo tante trasferte, viaggi, impegni, di rispettare la promessa di trascorrere un po’ di tempo con i figli. Invece più tardi sarebbe emerso che nello stesso giorno in cui i Bulls si trovavano a Washington, Jordan era a giocare a golf e il suo compagno di giochi, oltre a spillargli un bel po’ di dollari, era anche un personaggio balordo, che sarebbe stato incarcerato perché coinvolto in un traffico di droga.
Quando Michael venne criticato per la propria assenza, Grant non riuscì a stare zitto e non criticarlo. In realtà, Grant era una persona nota per non saper mai, quando inizia un ragionamento, dove lo stesso lo trascinerà. Privo della capacità dialettica di correggere il tiro o fermarsi in tempo. Le frasi di Grant contro Jordan finirono inevitabilmente per dividere lo spogliatoio mettendo in difficoltà anche il numero 2 riconosciuto della squadra, Scottie Pippen, amico intimo di Grant ma ormai anche molto vicino a Jordan. Il rapporto tra Grant e Michael non sarebbe più stato lo stesso e il fatto che esistesse un doppio standard per giudicare o tollerare il comportamento dei giocatori venne in pratica ufficializzato.




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