venerdì 14 aprile 2017

D'Antoni: quando i Suns erano davvero anni avanti

Nel primo anno di D'Antoni a Phoenix, i Suns vinsero 62 partite ma furono eliminati nei playoffs dai San Antonio Spurs 4-1 giocando con mezzo Joe Johnson che si era rotto un osso sopra l'occhio. Gli Spurs avrebbero eliminato Phoenix tre volte in quattro stagioni, in due di queste tre volte avrebbero poi vinto il titolo. Nel 2006, i Suns di D’Antoni furono battuti da Dallas 4-2. La prima Phoenix aveva Steve Nash nei panni dell'attuale James Harden di Houston (fu due volte MVP), Joe Johnson e Quentin Richardson come esterni. Shawn Marion da ala forte. Amar'e Stoudemire da centro.
Segnavano 115.01 punti ogni 100 possessi nel 2004/05. Quest'anno i Warriors ne segnano 115.7. Quei Suns erano offensivamente al livello dei Warriors di Curry, Durant e Thompson. I punti ogni 100 possessi furono 112.27 nel 2005/06 quando Joe Johnson venne ceduto ad Atlanta e Quentin Richardson a New York, gli esterni del quintetto erano Raja Bell e Jimmy Jackson ma soprattutto i Suns non ebbero Stoudemire per 79 partite su 82. In quintetto avevano Kurt Thomas o Boris Diaw. In quel momento sembrava che il gioco funzionasse a patto che ci fosse Nash ovvero un playmaker creativo di estremo talento. James Harden in fondo è l'evoluzione della specie dal punto di vista atletico e della mentalità. Rientrato Stoudemire nel 2006/07 schizzarono di nuovo a 114.68 punti ogni 100 possessi. In sostanza lo stesso ritmo dei Rockets di oggi, che sono la seconda squadra della Lega per rating offensivo. Avevano la stessa squadra dell'anno precedente. Vinsero 61 partite. Probabilmente avrebbero vinto il titolo senza il giallo delle sospensioni in gara 5 nella serie con San Antonio. L'errore lo fecero dopo, scambiando per O'Neal. Come era stato un errore a Milano prendere Darryl Dawkins.
L'esperimento O'Neal e poi quanto è accaduto soprattutto ai Lakers con Dwight Howard più che ai Knicks, e alla luce della stagione dei Rockets, dimostra chiaramente che D'Antoni come allenatore ha un'identità precisa. Come Phil Jackson e il triangolo o al college Jim Boeheim e la zona 2-3, Bobby Knight e il suo motion offense, Dean Smith e il T-Game eccetera. Chiedere a D'Antoni di allenare una squadra che non ne assecondi le idee è autolesionismo. Ha funzionato a New York ad esempio prima di Carmelo Anthony e nell'interregno della Linsanity. Ma supportato nelle sue idee non solo queste funzionano ma escono esaltate dagli interpreti.
(2-continua)

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