sabato 20 agosto 2016

NY Basketball Stories 2.0: gli scandali del 1951




Il Manhattan College è situato su una collina che sovrasta il Bronx.I Fu qui che nel gennaio del 1951 Junius Kellogg, allora 23 enne, reduce della Seconda Guerra Mondiale, un centro di 2.03, afroamericano, il primo giocatore nero mai reclutato da Manhattan, si presentò nell’ufficio di Coach Ken Norton per comunicargli che un suo ex compagno di squadra, già laureato, Hank Poppe, gli aveva offerto soldi per addomesticare lo scarto della successiva partita. Quella che al Garden, Manhattan avrebbe giocato contro DePaul.

Norton e Kellogg andarono alla Polizia. Seguirono indagini, registrazioni, pedinamenti. Venne smascherata un’organizzazione con ramificazioni ovunque nel paese, il cui centro operativo era New York e in particolar modo il Garden. I giocatori di CNNY a uno a uno vennero tutti arrestati e a uno ad uno tutti confessarono le proprie responsabilità. Lo stesso successe a Long Island. A tutti vennero comminate pene di pochi mesi di reclusione, ma come giocatori di basket erano condanne a vita. Le porte del professionismo si chiusero prima ancora di aprirsi anche per giocatori che sembravano destinati a fare epoca come Ed Warner o la stella di Long Island, Sherman White. Il college basketball sarebbe sopravvissuto. Alla mafia, alle partite truccate, ai processi, alle manette. Ma a New York non sarebbe più stato lo stesso.
Floyd Layne in futuro avrebbe allenato CCNY ma in un’altra epoca. Come allenatore di squadre estive al Rucker Park si occupò anche di Nate Archibald, detto Tiny, sottile. Archibald, playmaker di 1.80, sarebbe poi diventato l’unico giocatore della NBA a vincere nello stesso anno la classifica dei marcatori e degli assist. Nel 1981 fu il playmaker titolare dei Boston Celtics che vinsero il titolo NBA. Da una guardia all’altra, in una successione di eventi che a New York nel basket ti riconduce sempre alle origini del gioco e ti può proiettare fino al presente. Jack Molinas, l’anima nera di quel circuito di scommesse, fu colui che in seguito con la sua sola presenza impedì a Connie Hawkins di giocare nella NBA quand’era al top della condizione atletica. Un po’ com’era successo nel 1951 a Ed Warner.


Tutto quello che vorresti sapere sul basket della Big Apple lo trovi su New York Basketball Stories 2.0 (formato pdf per mac; epub per Kobo e-reader e Kobo app;  mobi per kindle e kindle app): clicca qui

New York Basketball Stories 2.0 su Amazon per Kindle e Kindle app: clicca qui
New York Basketball Stories 2.0 su Kobo per Kobo e-reader Kobo app : clicca qui

Nessun commento: