martedì 28 marzo 2017

Spurs, analisi di una dinastia fortunata

La fortuna - Ovviamente la fortuna va aiutata. Nel 1996/97 gli Spurs hanno fatto tanking elegante quando la pratica non era ancora di moda. L'ho ricordato altre volte: David Robinson giocò solo sei partite, Sean Elliott venne fermato per motivi di salute e una squadra da 50 vittorie facili venne relegata in Lotteria.
C'è anche un altro aspetto da menzionare: le sconfitte consentirono a Gregg Popovich- all'epoca general manager del club - di licenziare Bob Hill e autonominarsi capo allenatore. Una mossa corretta alla luce dei fatti ma aspramente criticata ai tempi. Bisogna ricordare che Hill venne licenziato quando Robinson sembrava pronto a rientrare, che agli Spurs aveva 121-43 in due anni (!) e che Popovich non era mai stato capo allenatore nella NBA ma solo dell'insignificante Pomona-Pitzer  College (Popovich fino al primo titolo è stato considerato perennemente in bilico). Queste mosse audaci sbatterono gli Spurs in Lotteria. La fortuna fece il resto.
Gli Spurs vinsero 20 partite ma Vancouver e Boston ne vinsero di meno e avevano maggiori probabilità di assicurarsi la prima chiamata. Se Duncan fosse finito a Boston, Rick Pitino sarebbe forse diventato il più grande coach della storia combinando NCAA e NBA; se fosse finito a Vancouver è probabile che i Grizzlies non avrebbero mai lasciato il Canada e non sarebbero mai andati a Memphis.
Inciso: i Celtics al 3 presero Chauncey Billups (al 6 Ron Mercer) e Vancouver al 4 prese il playmaker Antonio Daniels. Il numero 2 del draft fu Keith Van Horn.
In altre parole tutto è nato con una serie di mosse spietate e forse non del tutto etiche. Poi la fortuna ci ha messo del suo. Sarebbe successo altre volte in futuro con giocatori rivelatisi migliori del previsto (Ginobili fu preferito a Gordan Giricek ma non erano tutti d'accordo agli Spurs) o con affari mancati come il tentativo estremo di prendere Jason Kidd dopo la Finale del 2003, una mossa che se fosse andata in porto avrebbe cambiato la storia ma nessuno può dire se in meglio o peggio. Kidd aveva 31 anni. Parker forse se ne sarebbe andato. Senza dimenticare che nel 2000 Duncan era andato ad un passo dal firmare con Orlando insieme a Grant Hill. Se l'avesse fatto - fu David Robinson a sventare la defezione - gli Spurs non sarebbero mai diventati ciò che conosciamo.
(2-continua)

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