mercoledì 1 novembre 2017

I migliori tiratori da tre punti della storia: da Starks a JR Smith (1)

Come identificare i migliori tiratori da tre punti della storia? Per tentare un’analisi, bisogna partire da un concetto: il tiro da tre esiste dal 1978/79 e inizialmente era considerato un’arma occasionale, da usare con moderazione, poco produttiva. Ha senso tenere in considerazione solo i giocatori emersi dopo il 1980 e stiamo già molto larghi. Ad esempio Andrew Toney, la guardia di Philadelphia ribattezzato “The Boston Strangler”, noto per essere un terrificante tiratore non ha mai segnato più di 39 triple in una stagione. Michael Cooper, che era una versione ante-litteram dei cosiddetti “3-and-D” cioè i difensori che in attacco tirano praticamente solo da tre, al massimo centrò 80 triple nel 1988/89 con il 38.1%. Erano altri tempi. Fred “Downtown” Brown ha segnato 110 canestri da tre punti… in cinque anni ed era famosissimo per il tiro. La prima parte della sua carriera l’ha trascorsa senza il tiro da tre. Nel primo anno di introduzione, quando era considerato un diversivo, Downtown Brown, dei Seattle Supersonics, fu il miglior tiratore della Lega con il 44.3% da tre. Parliamo di 88 tentativi in una stagione, poco più di uno per gara. Qui il tentativo è cercare di equilibrare tra tiratori di precisione e tiratori volumetrici, mediando tra le due caratteristiche considerando che ora si tira molto di più dall’arco.

20 John Starks: nel 1994/95 segnò 211 canestri da tre punti ma in carriera ha avuto il 35% dall’arco. Anche lui era un tiratore di quantità ma forse un miglior tiratore “agonistico” di quanto si pensi. Starks era un attaccante aggressivo, nato come slasher ma diventato poi un jump-shooter. Quantità più che qualità, ma è ingiusto che sia ricordato per lo 0/11 di gara 7 della finale del 1994 (giocava a New York) quando riuscì a fare molto meglio in altre partite importanti persino opposto a Michael Jordan.
19 Quentin Richardson: non è stato un grandissimo tiratore, oltretutto quando venne fuori da DePaul era quotato per caratteristiche diverse, fisico, duttilità, capacità di giocare in post basso. Ma Richardson quando venne affidato a Mike D’Antoni nella stagione 2004/05 eseguì 631 triple, il massimo nella NBA, 8.0 di media, circa tre a partita in più di quante ne aveva tirate ai Clippers la stagione precedente, più del doppio di quante ne avrebbe tentate a New York l’anno seguente. Il sistema di D’Antoni aveva individuato l’efficacia di un tiratore di volume come Richardson, molto più efficace se chiamato a esagerare con le triple piuttosto che a selezionare.
18 Rashard Lewis: altro tiratore volumetrico. E’ stato molto più che uno specialista, balzando tra il ruolo di ala piccola, “Stretch 4” e anche superstar (soprattutto a Seattle quand’era davvero giovane). Come tiratore gli anni migliori sono stati quelli di Orlando perché usava la presenza in post basso di Dwight Howard. Quando i Magic raggiunsero la Finale NBA del 2009 lui tirava 7.0 volte a partita da tre, record carriera, con il 39.8%. L’anno prima con 6.8 tentativi era oltre il 40%. Lewis è stato forse il miglior tiratore di­ 2.08 di sempre.­
17 Dan Majerle: Thunder Dan ha tirato con il 35.8% per la carriera ma in due stagioni ha capeggiato la Lega, giocando a Phoenix, in triple segnate e tentate. In quelle due stagioni – 1993 quando i Suns arrivarono alla Finale e 1994 – è stato anche il giocatore più preciso della Lega poco oltre il 38%. Majerle è stato uno dei primi ad usare il tiro da tre in modo massiccio. E’ curioso notare cosa accadde dopo il 1991/92: eliminò circa 300 tiri da due in una stagione per riversarli quasi tutti in tiri da tre e tenne le stesse percentuali.
16 JR Smith: giocatore sottovalutato. Dal 2006/07 non ha mai segnato meno di 13.0 punti di media. Solo una volta in carriera non è andato in doppia cifra per una stagione. Nel 2012/13 senza mai partire in quintetto a New York segnò 18.1 punti di media. Ha trovato sempre di più la sua dimensione come tiratore, dimensione accentuata sbarcando a Cleveland per giocare accanto a due megastar come LeBron James e Kyrie Irving. Esegue 5.5 tiri da tre di media in carriera. La stagione 2015/16, quella del titolo, è stata la prima dal 2008 (Denver) in cui ha toccato il 40%. Colpa di una selezione spesso innaturale. Rispetto al classico specialista è più atletico – per usare un eufemismo – e può costruirsi da solo un tiro, con conseguenze per le percentuali non sempre ottimali. (1-continua)


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