domenica 30 luglio 2017

American Way: la fuga in avanti e l'automatizzazione

L'ultimo viaggio negli Stati Uniti è stato il numero 34 della mia vita. Avendo una media di due settimane di permanenza per viaggio secondo un conto approssimativo sono stato in America 68 settimane. Un numero che può essere valutato come alto o insignificante a seconda dei punti di vista. Ma questo è il mio blog e - al diavolo - posso occuparmi di quello che voglio.
Mai come questa volta ho avuto la sensazione di quanto si stia ampliando la differenza tra chi ha e chi non ha. L'ho avvertita palpabile. Non ho dati, non ho fatto ricerche, non ho la pretesa di fare sociologia, economia o altro. Parlo solo di sensazioni e di confronti. Può essere che sia stato condizionato dalla mia provenienza. Può darsi che l'Italia si sia attardata mentre il resto del mondo è scattato in avanti. Ma questa è la realtà che ho respirato. In ogni angolo. In ogni episodio di vita quotidiana. Il costo di una cena, di un parcheggio, qualsiasi cosa.
Mi ha fatto venire in mente un articolo letto mesi fa sul New York Post. Confrontava il costo dei mezzi pubblici a New York e nelle altre metropoli mondiali nel momento in cui il prezzo della singola corsa sull'indispensabile metro newyorkese stava per toccare i tre dollari. Secondo il Post il lavoratore medio di New York spende per recarsi al lavoro sensibilmente più di quanto accada altrove. E questo cosa dimostra se non che per "quelli che hanno" il problema è minimo, inesistente o sopportabile mentre "quelli che non hanno" restano sempre più staccati?
La corsa all'automatizzazione di tutto è incessante. E interessante visto che arriverà dappertutto a tempo debito. In Florida ad esempio tutti i pedaggi autostradali sono automatici. Ti rilevano la targa e se hai acquistato il tuo SunPass sei in regola altrimenti pagherai dopo e pagherai di più (è più complicato di così ma sintetizzando rende l'idea). Vale anche per i parcheggi. Non emettono biglietti. Inserisci il numero di targa, e puoi farlo anche via telefono con una app, e paghi se con lo smartphone non lo hai già fatto. Mi ha sorpreso - e magari non è una novità - che l'auto a noleggio non mi sia stata consegnata ma solo indicata. Scelta la categoria vai a prendere quella che ti pare. All'uscita registrano quale sia. E ho scoperto che negli stadi, le arene, puoi prenotare il parcheggio da smartphone per ridurre i tempi di ricerca, pagamento eccetera. È tutto sempre più veloce, automatico e costoso. Mi chiedo quanta gente in questo percorso sia rimasta indietro, staccata. 

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