giovedì 5 ottobre 2017

Riuscirà Wade a far riposare di più l'indistruttibile LeBron?

Se Kevin Love vale il Chris Bosh di Miami - le sue cifre l'anno passato sono state superiori alle più alte mai avute da Bosh agli Heat, 19 punti e 11 rimbalzi di media - allora Cleveland ha rimesso i  piedi i Big 3 dei due titoli e quattto finali giocate a Miami. L'indistruttibile LeBron con Dwyane Wade.
Ma ovviamente non è così. Nonostante i 18 di media di Chicago, Wade non è più il Wade che faceva coppia con James a South Beach. Cleveland dovendo gestire la perdita di Kyrie Irving e il recupero misterioso di Isaiah Thomas ha dovuto tamponare i buchi e costruire una squadra che da un lato possa vincere - non ci sono certezze sul futuro di LeBron ai Cavs - e dall'altro non condizionasse troppo i piani futuri. Di qui le firme di Derrick Rose e ora Dwyane Wade. Singolarmente tutte e due le mosse hanno senso. È l'accoppiata che alimenta dubbi e costringerà il coach Tyronn Lue a qualcosa di comunque complicato.
Rose è il point-man designato in attesa del ritorno di Thomas ma la presenza di Rose rende improbabile quella di Wade in campo allo stesso tempo. Due non tiratori non sono tollerabili nella NBA di oggi come Wade accanto a Rajon Rondo ha dimostrato ai Bulls. Ecco che torna cruciale la presenza di JR Smith o Kyle Korver riducendo Wade al ruolo di sesto uomo ma con l'obbligo di giocare soprattutto da point-man fino al rientro di Thomas.
Cleveland ha rastrellato i giocatori migliori persino nello scambio con Boston ma si presenta complicata da assemblare. Ad esempio Jae Crowder è un eccellente giocatore ma occupa il ruolo di LeBron. Per farli giocare assieme devono spostare Love da 5 finto e Tristan Thompson in panchina. Succederà con il tempo e soprattutto contro quintetti small ma la forza della squadra può essere il suo difetto, quello di avere tante combinazioni possibili ma nessuna perfetta.
Tuttavia Cleveland sarà un po' più profonda di quanto lo fosse nel giugno scorso; LeBron potrebbe essere risparmiato un po' di più in regular season sfruttando la presenza come go-to guy di Wade e ancora più quando tornerà Thomas; infine non va sottovalutata l'intesa tra i due. Wade a Chicago è rimasto sotto il 44 percento dal campo, il dato peggiore in carriera ma nel 2014 aveva fatto il top di sempre al 54 percento giocando accanto a LeBron. Wade non è quel Wade ma può essere ancora un giocatore importante. I Cavs vogliono che lo sia tra la finale di conference e la rituale sfida ai Golden State Warriors di giugno. (2 - fine)

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