lunedì 7 novembre 2016

NBA WEEK 2/c: tutti dietro Westbrook e il Curry "normalizzato"




1 Russell Westbrook- I Thunder sono al top contro logica e pronostici, lui ha 33.2 puntidi media con 9.7 assist e 9.0 rimbalzi. Non serve altro.

2 Kevin Durant – Sembra essere l’unico dei Warriors ad aver interpretato questo avvio di stagione in modo serio. Segna 30.0 a partita, sempre oltre i 20, 8.0 rimbalzi e il suo 65.0% nel tiro da due spiega esattamente perché i Warriors sono offensivamente illegali. Il suo career-high nel tiro da due era del 56.9% (un anno fa). Il 42.9% da tre è record carriera. Questo è il beneficio di giocare accanto ad altri bomber.
3 James Harden – 31.5 punti e 12.3 assist di media, alle volte ha numeri ridicoli. Lui e Westbrook potrebbero inscenare un duello lungo un anno che li porterà ad essere vicini alla tripla doppia media e tutti e due possono eguagliare NateArchibald come leader contemporanei di punti e assist.
4 LeBron James – Un altro che può facilmente chiudere l’anno in tripla doppia mentre la sua squadra non perde un colpo e ha già ottenuto vittorie di qualità almeno ad est.
5 DeMar DeRozan – Le prime cinque gare tutte oltre i 30 eguagliano Michael Jordan. Alla sesta si è riposato segnandone 23. Tutto senza mai tirare da fuori ovvero attaccando il ferro in campo aperto e con una lunga messe di tiri dalla media per i quali può scrivere un manuale.
Next: Kawhi Leonard, Anthony Davis, Kyrie Irving, Damian Lillard, Blake Griffin.

LA STATISTICA 1
StephenCurry contro i Lakers ha visto interrotta la striscia di 157 gare consecutive con almeno una tripla a segno in regular season. Contando la post-season erano 196. Osservando le prime sei partite, è tornato indietro di due anni rispetto allo stratosfera della stagione scorsa come produttività (23.3 punti) o minutaggio (32.2). Il suo 35.2% da tre era nettamente il minimo in carriera. Ma ha risposto con le 13 triple in una sera contro i Pelicans.

LA STATISTICA 2
KlayThompson ha il 19.6% da tre su 7.7 tentativi per gara. Lo scorso anno aveva il 42.5% su 8.1. E’ presto per suonare l’allarme ai Warriors che dichiaratamente vogliono vincere il titolo senza preoccuparsi troppo della regular season ma ad ogni errore al tiro fanno un po’ meno paura.

LA STATISTICA 3
Era dal 2009 che Dwyane Wade non eseguiva 3.5 tiri da tre per partita. C’era motivo: allora aveva il 31.7% dall’arco, il meglio in carriera fino a… ora. A Chicago ha il 47.6% dall’arco. Come opportunamente ha detto qualcuno è come se lui e Klay Thompson si fossero scambiati le parti.


FROM  “GOLDEN TIMES”
Nel capitolo dedicato ai più grandi tiratori da tre punti, al numero 2 c’è Ray Allen. Allora, ci sono otto stagioni in carriera oltre il 40%, meno di Reggie Miller, il 40.0% esatto per la carriera su 5.7 tentativi per gara. Si potrebbe aggiungere il canestro da tre più difficile e famoso della storia, quello che salvò il secondo titolo di Miami in gara 6 contro San Antonio nel 2013, dall’angolo, senza tempo, marcato, senza vedere il canestro. L’anno prima, l’ultimo a Boston, ebbe la sua miglior stagione con il 45.3% su 5.1 tentativi. Comunque fa già parte di una generazione successiva a quella di Miller, che è dieci anni più anziano: a Seattle ha fatto in tempo a giocare due anni con oltre otto triple tentate a partita nella prima metà degli anni ’10. Credibile come miglior tiratore di sempre, possibile si debba considerare Thompson davanti a lui, difficile però non considerare Curry, per raggio di tiro e volume di conclusioni, davanti a lui.

IL GIOCATORE: MICHAEL KIDD-GILCHRIST
Chi è? - Cresciuto a Somerdale nel New Jersey, perse il padre quando aveva tre anni, un episodio traumatico che probabilmente ha a che fare con i suoi cronici e non del tutto risolti problemi di balbuzie. Carriera liceale strepitosa a St.Patrick High School, a Elizabeth, che include l’oro mondiale Under 17 di Amburgo. Reclutato da tutti i grandi college, scelse Kentucky e John Calipari. Rimase un anno solo nel quale vinse il titolo NCAA giocando accanto a Anthony Davis. Nei draft del 2012 fu scelto al numero 2 da Charlotte, dopo Davis. Secondo quintetto di rookie nel 2013. Ma ha avuto diversi problemi fisici, inclusa una frattura da stress nel suo terzo anno nella Lega. Nel 2015/16 si è dovuto operare alla spalla destra in prestagione. E’ rientrato a fine gennaio inaspettatamente ma è stato un errore perché dopo sette gare è tornato sotto i ferri. Charlotte l’ha firmato con un quadriennale da 52 milioni di dollari, 13 a stagione fino al 2019.
Come gioca – Kidd-Gilchrist è un giocatore molto particolare, grande difensore che ha imparato anche a tenere i piedi per terra senza fidarsi dell’atletismo risultando ancora più efficace. Inoltre è un rimbalzista superiore alla media per il ruolo. I problemi sono offensivi: Kidd-Gilchrist è un tiratore da fuori inesistente. Nel 2014/15 è riuscito a non tirare mai da tre. E’ fortissimo nell’uno contro uno, sa chiudere nel traffico, attaccare in campo aperto e procurarsi tiri liberi. Ma ovviamente è facilmente interpretabile. Se la salute lo assiste può essere un grande acquisto per Charlotte che con lui è ancora più solida in difesa e ha un attaccante dal palleggio di qualità per quanto condizionante (per creargli spazio è necessario circondarlo di tiratori). Ha lavorato sulla meccanica di tiro con Mark Price ma continua a non tirare. Gli Hornets gli hanno restituito il posto in quintetto accanto a Nicolas Batum e in cambio hanno un esterno da 9.8 punti di media attaccando solo il ferro e da 9.0 rimbalzi a partita, un’enormità considerando la taglia fisica e il ruolo.

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