Nel 2009/10 i Toronto Raptors vinsero 40 partite e non si
qualificarono per i playoff. Bosh in quel momento vantava due apparizioni in
post-season e due eliminazioni al primo turno. Non c’era modo che quei Raptors
potessero diventare una squadra da titolo. E Bosh era la “spalla” più ricercata
della NBA nella stagione clamorosa di “The Decision”. Chris si accodò a Dwyane
Wade e LeBron James trasferendosi a Miami. I Raptors rimasero senza la loro
star e costretti a ricostruire. Tuttavia Colangelo aveva già gettato basi
importanti: nel 2009 aveva scelto DeMar DeRozan che nel primo anno senza Bosh
ebbe 17.2 punti per gara a 21 anni di età. Nei draft successivi alla fuga di
Bosh scelse Jonas Valanciunas e Terrence Ross. Nell’estate del 2012 acquistò da
Houston anche Kyle Lowry. Quando nel 2013 venne sostituito da Ujiri lasciò al
suo successore i tre quinti dello starting five di adesso inclusi i due
All-Star, più Ross che poi Ujiri avrebbe utilizzato per prendere Ibaka da
Orlando. Per quanto i Sixers di oggi siano considerati il frutto del lavoro di Sam
Hinkie e delle sue drastiche idee (Trust The Process) più che di Colangelo
(teoria rafforzata dal disastroso – al momento - scambio Fultz-Tatum con
Boston); al tempo stesso nei Raptors di oggi c’è molto di Colangelo. Ujiri ha
ricevuto una grande eredità e l’ha valorizzata bene.