giovedì 11 gennaio 2018

NY Basketball Stories 2.0: Red Holzman



Andrew Fuzzy Levane non ha recitato una parte particolarmente importante nella storia dei New York Knickerbockers, non direttamente almeno. Ma tutta la carriera di Red Holzman, l’allenatore che ha vinto più partite alla guida dei Knicks e l’unico che abbia vinto il titolo non sarebbe mai decollata senza di lui. Nell’ultima delle sue autobiografie, “My Unforgettable Season”, Holzman – scomparso nel 1998 – ammetteva che ogni lavoro che gli sia stato offerto nella NBA è stato una conseguenza della sua amicizia con Levane o della stima che questi nutriva per lui.

Levane venne ingaggiato per giocare nei Rochester Royals negli anni ’40 ma il proprietario, Les Harrison, voleva in squadra anche un giocatore ebreo per accontentare la forte comunità locale. Levane conosceva bene Holzman e lo portò ai Royals. Quando nel 1951 i Knicks persero 4-3 la Finale contro Rochester, Holzman era un’utile guardia dei Royals con un passato al CCNY, il City College di New York. Finita la carriera di giocatore, nel 1953, Holzman venne chiamato da Levane ai Milwaukee Hawks per fargli da assistente e da scout. Quando Levane venne licenziato, Holzman fu promosso capoallenatore. Finì la stagione, venne a sua volta esonerato e giurò che non avrebbe più allenato: era troppo rischioso e a quei tempi i salari non erano certo quelli di oggi. Cominciò a vendere assicurazioni e ad accettare lavoretti del tutto insoddisfacenti fino a quando Levane non diventò capoallenatore dei Knicks, nel 1958, e ancora una volta trascinò a bordo il fidato amico Red.
Holzman diventò lo scout dei Knicks, un posto abbastanza sicuro perché gli avrebbe consentito di restare nella NBA ma senza stress e senza troppe responsabilità. In quel ruolo sopravvisse alla cacciata di Levane, poi a quella dell’ex giocatore Harry Gallatin e infine a quella di Eddie Donovan. Questi passò dalla panchina alla scrivania e Frank McGuire, il primo grandissimo playmaker “fabbricato” dai playground di New York, ex stella degli stessi Knicks e in stagioni antiche acerrimo rivale di Bob Cousy – altro newyorkese, andato prima a Holy Cross e poi ai Boston Celtics della NBA -, fu nominato capoallenatore.
Holzman era saldamente in sella come scout della squadra. In queste vesti aveva portato ai Knicks Jim Barnes (mediante il quale era poi arrivato Walt Bellamy) e Willis Reed nei draft del 1964, Bill Bradley in quelli del 1965, poi Cazzie Russell nel 1966 (per la verità i Knicks, avendo vinto il lancio della monetina che a quei tempi costituiva la differenza tra scegliere per primi o per secondi, avrebbero potuto seguire l’onda popolare e scegliere il grande Dave Bing, stella di Syracuse, ma Donovan era convinto che Russell fosse più forte e s’impose al suo scout) e infine Walt Frazier in quelli del 1967. Così alla vigilia della stagione 1967/68 di fatto i Knicks avevano già tutta la squadra che poi avrebbe vinto il titolo del 1970 tranne la tessera mancante del puzzle, Dave DeBusschere ovviamente. Tuttavia, sotto McGuire, erano una squadra indisciplinata, senza regole, che non difendeva, non aveva spirito di corpo. Così il 28 dicembre 1967 McGuire venne sollevato dall’incarico.
Il general manager Donovan, appoggiato dal proprietario storico Ned Irish, che un anno prima aveva abbandonato una promettente carriera giornalistica per diventare l’organizzatore degli eventi cestistici al Madison Square Garden, decise che McGuire sarebbe diventato lo scout del club e che Holzman ne avrebbe presto il posto come allenatore. Holzman cercò di resistere ma l’alternativa era perdere il posto di lavoro. Così accettò e al primo allenamento multò mezza squadra per i minuti (pochi o tanti che fossero) di ritardo con cui si presentarono molti dei suoi componenti. Gradualmente cambiò i metodi di allenamento e il sistema di gioco: difesa innanzitutto, poi contropiede e infine attacco con veloce circolazione della palla alla ricerca dell’uomo libero da mandare al tiro. “Hit the open man”, era il suo mantra. Holzman fece bene il suo lavoro e nel 1967/68 i Knicks vinsero 43 partite. Il coach venne ricompensato con un contratto triennale...

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