giovedì 13 aprile 2017

Eric Gordon e il curioso caso del premio di miglior sesto uomo

Sesto uomo dell'anno: Eric Gordon
Quest'anno i Rockets hanno trasportato il concetto di sesto uomo ad un altro livello. D'Antoni ha trovato una quadratura perfetta quando, rientrato Patrick Beverley dall'infortunio di inizio stagione, ha potuto usare Gordon dalla panchina per assicurarsi punti istantanei anche nei rari minuti di riposo concessi a James Harden (ironicamemte quando giocava a Milano, D'Antoni veniva spremuto fino all'inverosimile e Peterson rispomdeva alla critiche assicurando che gli avrebbe permesso di riposare... d'estate. Adesso D'Antoni fa lo stesso con le sue star che fossero Steve Nash a Phoenix o Harden a Houston).

D'Antoni: la storia dello Smallball

All'inizio degli anni '90 quando Mike D'Antoni passò dal campo alla panchina di Milano, il gioco era fisico, tutti utilizzavano due lunghi, l’ala forte era praticamente un centro un po’ più basso e magari un po’ più pericoloso al tiro. Valeva in tutto il mondo. Nel 1999, quindi alla fine del decennio, San Antonio vinse il suo primo titolo NBA con Tim Duncan da ala forte e David Robinson da centro. I Knicks che giocarono la finale, al completo avevano Patrick Ewing da centro e Kurt Thomas o Marcus Camby come ali grandi. In Italia la Virtus di Messina campione d'Europa nel 1998 aveva Savic e Nesterovic e Frosini; nel 2001 vinse tutto con Frosini da 4 e Griffith da 5 più Smodis. Era un altro basket.