Non c’è niente di più
difficile nello sport che ripetersi. Nella NBA dal 1969 al 1988 nessuna squadra
è stata in grado di vincere il titolo due volte di fila. Ci riuscirono infine i
Lakers nel 1987 e nel 1988. Arrivarono in Finale anche nel 1989 dopodiché anche
i Detroit Pistons riuscirono a fare la doppietta. Nel 1992 era la volta dei
Bulls.
La stagione NBA però era
cominciata sotto cattivi auspici. Nell’immediata vigilia mentre era con i
Lakers a Salt Lake City per una partita di esibizione, Magic Johnson fu
richiamato a Los Angeles con urgenza. Nei giorni precedenti si era sottoposto
ad un’accurata serie di esami medici richiesta dall’assicurazione dei Lakers
per avallare l’estensione contrattuale del fuoriclasse con il numero 32.
L’esito degli esami fu devastante, uno shock mondiale. Magic Johnson risultò
sieropositivo. Pochi giorni dopo, quando la notizia trapelò, annunciò il suo
ritiro dal basket. Con esso venivano cancellate le possibilità dei Lakers,
finalisti nel 1991, di riappropriarsi del titolo.
I Bulls, nonostante il
grande finale della stagione precedente, avevano la loro razione di problemi. I
rapporti tra Michael Jordan e Horace Grant toccarono ad esempio il minimo
storico. I due si erano scambiati frecciate pubbliche per diverso tempo ma dopo
la magica serata di Los Angeles, quella del titolo, tutto era stato messo a
tacere. I due più le mogli fecero anche una breve vacanza tutti assieme a New
York e una sera a cena Michael confidò a Grant che non sarebbe andato con tutta
la squadra alla Casa Bianca per il tradizionale ricevimento dei campioni. La
vicenda non fu di poco conto perché Michael avrebbe poi giustificato la propria
assenza con inderogabili impegni familiari e con il desiderio, dopo tante
trasferte, viaggi, impegni, di rispettare la promessa di trascorrere un po’ di
tempo con i figli. Invece più tardi sarebbe emerso che nello stesso giorno in
cui i Bulls si trovavano a Washington, Jordan era a giocare a golf e il suo
compagno di giochi, oltre a spillargli un bel po’ di dollari, era anche un
personaggio balordo, che sarebbe stato incarcerato perché coinvolto in un
traffico di droga.
Quando Michael venne
criticato per la propria assenza, Grant non riuscì a stare zitto e non
criticarlo. In realtà, Grant era una persona nota per non saper mai, quando
inizia un ragionamento, dove lo stesso lo trascinerà. Privo della capacità
dialettica di correggere il tiro o fermarsi in tempo. Le frasi di Grant contro
Jordan finirono inevitabilmente per dividere lo spogliatoio mettendo in
difficoltà anche il numero 2 riconosciuto della squadra, Scottie Pippen, amico
intimo di Grant ma ormai anche molto vicino a Jordan. Il rapporto tra Grant e
Michael non sarebbe più stato lo stesso e il fatto che esistesse un doppio
standard per giudicare o tollerare il comportamento dei giocatori venne in
pratica ufficializzato.
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