sabato 29 luglio 2017

Brooklyn, D'Angelo Russell primo passo per la rinascita

I Brooklyn Nets si trovano in una situazione ancora pesante. Le sciagurate operazioni firmate dall'ex general manager Billy King nel tentativo disperato di vincere subito un titolo hanno spedito la squadra molto oltre l'abisso della decenza. La loro prima scelta ha dotato i Celtics (poi i Sixers) di Markelle Fultz ma non è ancora finita. La prima scelta del 2018 sarà ancora dei Celtics e non ci sono elementi per pensare che non possa essere ancora la 1. Quindi i Nets non hanno neppure interesse a fare tanking, possono solo aspettare. Potrebbero tentare di vincere il più possibile solo per sfuggire all'umiliazione di regalare una scelta altissima ai Celtics ma non servirebbe a nulla dal loro punto di vista.
Quello che sta provando a fare Sean Marks, da un anno al comando delle operazioni, è limitare i danni e pensare a quando il piano futuro dei Nets non dovrà necessariamente essere ad handicap. Avendo almeno spazio salariale lo sta usando per migliorare la squadra e incassare giocatori a prezzo inferiore al loro valore di mercato.
In questa ottica il colpo migliore è stato trasformare Brook Lopez, eccellente giocatore ma con una aspettativa di vita ad alto livello che non coincide con il ritorno al top di Brooklyn, in D'Angelo Russell.
Russell ha talento e difetti in quantità simili ma ha 21 anni ed è stato scelto al numero 2 dei draft nel 2015. In pratica i Nets sono riusciti ad avere un giovane talento negatole dal draft attraverso uno scambio. Il prezzo pagato non è stato basso. I Nets hanno dovuto mandare ai Lakers forse l'unico giocatore di alto livello che possedevano oltretutto con un contratto alto ma in scadenza, assorbendo il maciste dell'irrazionale contratto dato un anno prima dai Lakers a Timofey Mozgov.
Il contratto di Mozgov scadrà nel 2020 ovvero due anni dopo quello di Lopez. Tecnicamente il russo è un giocatore in declino e se anche non lo fosse i centri come lui sono stati superati dalla modernità. Inutilizzabili nel basket di oggi. Ma i Nets avevano bisogno di prendere un giocatore con il quale cominciare a costruire qualcosa. Russell ha mille difetti ma sarebbe stato un senior se fosse rimasto a Ohio State per quattro anni. Marks sarebbe pronto a fare un'altra operazione identica, incluso accettare un secondo Mozgov, per un altro elemento simile. Non è una gran bella prospettiva ma in attesa del draft della  liberazione, quello del 2019, è  tutto quello che può fare.
Gli altri due colpi sono stati meno "sicuri" ma comunque apprezzabili: DeMarre Carroll - alleggerito ai Raptors - non è quello di Atlanta ma è ancora un esterno fisico e apprezzabile; Allen Crabbe è stato ottenuto da Portland in cambio di Andrew Nicholson ovvero nulla. Un anno fa i Nets avevano offerto a Crabbe un maxi contratto da 74 milioni che Portland decise di pareggiare salvo pentirsene. Può darsi che non valga tutti quei soldi ma Crabbe è un giocatore giovane, gran tiratore (vale Otto Porter che i Nets erano pronti a pagare in eccesso di 100 milioni) e difensore. Un "3 and D" nel quale i Nets credono più dei Blazers.
Russell, Carroll, Crabbe più Rondae Hollis-Jefferson e Jeremy Lin sono un piccolo passo verso la rispettabilità. Ne dovranno seguire molti altri. Ma di più attualmente Marks non poteva fare.

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