martedì 20 giugno 2017

La sorpresa dei Celtics e il Baby Superteam dei 76ers

È stata molto sorprendente la mossa di Danny Ainge di scambiare la scelta numero 1 del draft. Nella storia è accaduto molto raramente. I Celtics ne furono già protagonisti nel 1980. Girarono di fatto Joe Barry Carroll (numero 1) a Golden State e in cambio ebbero la scelta numero 3 ovvero Kevin McHale e Robert Parish. I Sixers cedettero la scelta numero 1 a Cleveland in cambio di Roy Hinson e fu un errore catastrofico. I Cavs la usarono per Brad Daugherty. Era il 1986. Cleveland cedette Andrew Wiggins nel 2014 a Minnesota ma dopo averlo scelto. Doveva avere Kevin Love. Era un ordine che veniva dall'alto, da LeBron. Ma il caso più simile a questo si è verificato nel 1993: Orlando voleva Penny Hardaway e si rese conto che avrebbe potuto averlo anche al numero 3 così scelse all'1 Chris Webber solo per cederlo a Golden State e avere in cambio Hardaway e tre future prime scelte.
Si può pensare che Danny Ainge volesse un giocatore che avrà comunque al numero 3 ovvero Josh Jackson o Jayson Tatum. Quindi non aveva senso investire così la scelta numero 1 quando cedendola avrà comunque il proprio giocatore e nel 2018 (oltre alla scelta dei Nets) anche quella dei Lakers  (posto che sia tra la 2 e la 5) oppure quella dei Kings del 2019. In pratica si è assicurato un pick supplementare.
Questo tuttavia presuppone che Markelle Fultz non sia il fenomeno che molti pensano - inclusi i Sixers - oppure che si sia trattato di uno scambio transitorio che farà da apripista ad ulteriori azioni. È impossibile fare valutazioni adesso senza sapere quanto vale Fultz, che cosa farà Boston della scelta numero 3 e cosa arriverà ai Celtics dal pick del 2018 o 2019. Sarebbe come commentare una partita dopo il primo quarto anche se è stato un primo quarto sorprendente e ha già generato a Philadelphia un embrione di Superteam (molto intrigante se non fosse che a Minnesota questa operazione non ha ancora prodotto nulla ma può essere che Fultz si riveli diverso dal terminale Zach LaVine).
Lo stesso mercato dei free-agent può dare adesso indicazioni diverse. Scegliendo al 3 invece che all'1 Boston risparmia 4.2 milioni in tre anni investibili sul proprio obiettivo, Gordon Hayward o Blake Griffin che sia.
Infine è da ricordare il fattore Isaiah Thomas. Per quanto ci si sforzasse di ipotizzare un futuro parallelo per Thomas e Fultz la verità è che il primo avrebbe ostruito l'esplosione del secondo e il nuovo contratto di Thomas nel 2018 sarebbe stato insidioso per lo sviluppo di Fultz. Alla fine una scelta avrebbero dovuto farla. Per questo la cessione è stata un colpo per lo stesso Fultz. A Philly avrà il diritto di giocare e sbagliare e di farlo assieme a Ben Simmons, numero 1 del 2016, e a Joel Embiid. Naturalmente i Sixers hanno tre stelle potenziali con 31 gare totali di esperienza NBA. Prima di parlare di dinastia bisognerà aspettare un po' di tempo. Ma dopo le critiche per la frettolosa cessione di Nerlens Noel a Dallas, Bryan Colangelo ha riscattato sé stesso e usato bene il materiale ereditato da Sam Hinkie e del suo Processo.

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