sabato 11 febbraio 2017

Chi era Charles Oakley, l'enforcer dei Knicks

Charles Oakley non è mai stato un tipo facile, quindi che il suo ritorno da spettatore pagante al Madison Square Garden sia diventato un episodio di cronaca giudiziaria con arresto e denunce sorprende relativamente. Il pubblico e i media si sono schierati con lui. I giornalisti che lo seguivano da giocatore non hanno dubbi.
Quando andavano a Cleveland al seguito dei Knicks, Oakley li invitava a pranzo o cena, li portava in giro nella sua città. Era un sincero, genuino e proprio per questo ogni tanto diceva cose poco diplomatiche ma reali. Quindi credono a lui. Così i giocatori di oggi. Il danno per i Knicks è tremendo. L'ha detto Reggie Miller: come puoi voler giocare per un club che si comporta così? Che Oakley volesse solo riavvicinarsi ai Knicks, essere accettato e apprezzato dalla "sua" squadra, o avesse altre idee conta poco. Il danno subito dai Knicks  è ai limiti dell'irreparabile.
Così ho scritto di Oakley in "New York Basketball Stories 2.0": "Quando i Knicks erano la squadra più muscolare e fisica della Lega nella prima metà degli anni ’90, Oakley era la guardia del corpo di Ewing e il miglior rimbalzista della squadra. In 10 stagioni, ha segnato 10.4 punti di media (sottovalutato il tiro piazzato dalla media) con 10.0 rimbalzi (10.8 e 10.1 nei playoffs). In quel periodo è stato una volta primo quintetto difensivo e un’altra volta secondo quintetto. Una volta ha fatto l’All-Star Game per il quale non era certo tagliato. Con lui, New York fece una Finale, una finale di conference e rese durissima la vita ai Bulls di Michael Jordan dai quali proveniva. Venne ceduto nel 1998 quando arrivò il giovane Marcus Camby. Jeff Van Gundy, l’allenatore, impiegò un anno per accettare la realtà".
Oakley veniva da Virginia Union, college di seconda divisione, ma sfondò subito ai Bulls. Chi cercava di abusare di Jordan doveva fare i conti con Oakley. Oak diventò il compagno preferito di MJ, forse di sempre. Quando lo cedettero ai Knicks, non era per nulla d'accordo anche se la mossa aveva senso perché Chicago nel suo ruolo aveva scelto Horace Grant e aveva bisogno di un centro. Lo individuò in Bill Cartwright, a sua volta chiuso a New York da Patrick Ewing. Uno scambio tecnico, una volta c'erano, che rinforzò entrambe le squadre.
Il bello di Oakley è che non c'era un Oakley in campo e uno fuori. Era sempre lo stesso. In unaa riunione dell'Associazione Giocatori, irritato da una posizione presa da Charles Barkley, andò contro di lui e lo spintonò via. In campo prese a pugni Xavier McDaniel che diventò poi suo compagno ai Knicks. Andò ad occuparsi "personalmente" di Jeff McInnis per una questione di donne. O di Tyrone Hill per una questione di debiti di gioco non pagati. Oggi è la persona che segue di più Jayson Williams con la sua miriade di problemi autoinflitti. Oakley è così.
In campo era un rimbalzista travolgente, una roccia in un'epoca in cui le ali forti erano i cosiddetti "enforcer". Adesso i "4" sono tiratori come Ryan Anderson; all-around come Draymond Green; fenomeni come DeMarcus Cousins o Antonio Davis se li consideriamo dei "4". Raramente sono giocatori fisici, muscolari e rimbalzisti. Derrick Favors di Utah lo è. Ma una volta lo erano tutti, poi c'erano i giocatori fisici che erano anche molto forti tecnicamente come Kevin McHale e più avanti Charles Barkley e Karl Malone. Oakley però era la tipologia del "4" classico: duro, difensore, fisico, aggressivo e poi dotato di un buon tiro dalla media. C'erano Otis Thorpe a Houston; c'era Dale Davis a Indiana; poi Dennis Rodman e Ricky Mahorn a Detroit nel momento di massima fisicità della Lega.
A New York, Pat Riley ad un certo punto aveva Xavier McDaniel, Charles Oakley ed Anthony Mason assieme. McDaniel fu sostituito dopo un anno da Charles Smith ma non era nemmeno lontanamente la stessa cosa. Quando Mason fu ceduto a Charlotte arrivò Larry Johnson e il livello fisico tornò abbastanza alto anche perché c'era sempre Patrick Ewing in mezzo. Ma nessuno era più fisico, duro di Oakley. Per questo New York lo ama anche adesso.   

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