lunedì 9 gennaio 2017

NBA WEEK 11/Korver ai Cavs grazie alla Stepien Rule!



Il suo tiro è letale ma anche velocissimo e sparato da altezza elevata. Una volta ha vinto la classifica dei tiri liberi e tre volte quella del tiro da tre. Bastano questi numeri per capire come gioca Kyle Korver. Detiene il record NBA di partite consecutive con almeno una tripla (127) e vanta la miglior stagione di sempre nel tiro da tre con il 53.6%. L’ultimo anno però ha denunciato una china pericolosa che probabilmente ha condizionato la stagione degli Hawks.
Il 39.8% da tre della stagione scorsa – ottimo – è il valore più basso degli ultimi cinque anni (finora ha 40.9%) e a parità di numero di minuti spesi in campo il numero di tiri liberi era passato da 118 a 54 (ne ha tirati 27 prima di andare ai Cavs). Piccola indicazione di un’attenzione difensiva diminuita tant’è che il suo indice offensivo è crollato da 122 punti segnati ogni 100 possessi con lui in campo a 104. In pratica la differenza tra l’All-Star che era nel 2015 allo specialista marginale del 2016. In questa prima metà di stagione, era a 110.

Ma il suo arrivo a Cleveland è un fatto eclatante: i Cavs praticamente hanno rifirmato JR Smith senza averlo e in un sistema basato sull’apertura del campo, possibile solo attraverso i grandi tiratori, non importa in quale ruolo, l’aggiunta di Korver può avere effetti offensivamente dirompenti. Anche se declinante, rappresenta un affare dal punto di vista economico (va a scadenza con 5.2 milioni di salario) e un giocatore che tecnicamente può diventare esiziale. Tiratore lo è sempre stato ma ai Cavs giocherà sugli scarichi e le attenzioni difensive riservate a LeBron James e Kyrie Irving, sulla perfezione ad esempio del loro pick and roll.
L’aspetto curioso è un altro: per completare lo scambio con Atlanta, Cleveland ha dovuto farsi restituire da Portland la prima scelta del 2018 cedendole quella del 2017 in modo da poter cedere agli Hawks quella del 2019. Esiste infatti una regola nella NBA che proibisce la cessione di prime scelte in due anni successivi. La regola è stata istituita proprio a causa dei Cleveland Cavaliers. Ovviamente non quelli di ora ma quelli degli anni ’70-’80 quando il proprietario era il famigerato Ted Stepien. Questi aveva l’abitudine di cedere le proprie scelte future in cambio di giocatori di medio calibro. Così mettendo a repentaglio il futuro del club. Ad esempio cedette la prima scelta del 1982 ai Lakers in cambio di Don Ford. Quella scelta diventò… James Worthy, chiamato al numero 1. La NBA varò la regola per proteggere le franchigie da proprietari come Stepien tanto che quando riuscì a pilotare la cessione dei Cavs a Gordon Gund, il penultimo “owner” dovette aiutarlo istituendo due prime scelte supplementari. Un fatto unico, senza precedenti.

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