martedì 1 novembre 2016

NBA Notes: i nuovi ricchi Adams, Gobert e non solo...




Il 31 ottobre è sempre l’ultimo giorno in cui i giocatori della classe dei rookie di quattro anni prima possono firmare un’estensione con la squadra che li ha scelti. Se non lo fanno, a fine stagione, diventano “Restricted Free-Agent”: dal momento che la loro squadra continua a detenerne i cosiddetti “Bird Rights” il rischio di perdere il giocatore non è altissimo perché esiste sempre la possibilità di pareggiare l’offerta. Ma con un mercato imprevedibile come quello attuale non è mai prudente trovarsi nella condizione di dover pareggiare un’offerta. Oppure no?

Un anno fa, Golden State non riuscì a trovare un accordo con Harrison Barnes: rifiutò 64 milioni di dollari e decise di andare a scadenza. Un anno dopo, Barnes ha firmato con Dallas al massimo salariale. Il suo rischio è stato ben ripagato. Ma in questo caso è andata bene anche ai Warriors. Se l’avessero firmato non sarebbero stati in grado di firmare Kevin Durant (anche se poi un modo per girare quel contratto lo avrebbero trovato lo stesso, così come sono riusciti a sbarazzarsi di Andrew Bogut sempre a Dallas, tra l’altro). In ogni caso, nelle ultime ore quattro giocatori hanno firmato l’estensione. Oklahoma City come le succede da luglio ha fatto più rumore di tutti, vincolando per quattro anni Steven Adams e Victor Oladipo.
Adams ha firmato per 100 milioni in quattro anni, Oladipo per 84 milioni. Ambedue sono rimasti al di sotto del salario massimo, anche se nel caso del centro neozelandese si è trattato di una rinuncia da meno di cinque milioni complessivi. Oklahoma City con queste due estensioni ha rinunciato di fatto a inseguire l’improbabile sogno Blake Griffin. Ma la mossa ha senso: se i Thunder vogliono una seconda star da affiancare a Russell Westbrook, l’opzione migliore è scommettere che il nome di questa seconda star sia Steven Adams che ha velocità, dinamismo, taglia fisica per essere un centro dominante nei prossimi anni (ne ha solo 23 pur essendo al quarto anno nella Lega). Oladipo è una guardia straordinaria, multifunzionale e atletica di 24 anni. E il suo contratto, 21 milioni al di sotto del massimo, potrebbe sembrare un vero affare in tempi brevi. I Thunder hanno come allenatore un insegnante, Billy Donovan, e si fidano del loro sistema e dello sviluppo dei propri giocatori piuttosto che di un mercato in cui realisticamente partono svantaggiati. Con giocatori giovani e vincolati a lungo termine, hanno gli asset per scambiare piuttosto che di firmare un free-agent.
Rudy Gobert ha firmato con Utah per 102 milioni in quattro anni, quindi ha fatto un piccolo “discount”. I Jazz scelsero il francese al numero 27 del draft. Un affare colossale. Per la prima volta dai tempi di Stockton-Malone sembrano vicini a costruire una contender, con Gordon Hayward soprattutto, ma Gobert era essenziale perché è considerato una specie di “difesa di squadra” individuale. Con Gobert in campo, i Jazz negli ultimi due anni hanno concesso 98.0 e 98.7 punti ogni 100 possessi. In queste due stagioni, Gobert è stato il secondo giocatore della NBA “defensive plus/minus” ovvero la differenza nel rendimento difensivo della squadra con lui in campo e fuori.
Fa un certo effetto pensare che Gobert e Adams guadagneranno in quattro anni quasi il doppio di quello che prenderà Cody Zeller a Charlotte ovvero 56 milioni. Zeller fu scelto con il numero 4 dopo due anni a Indiana. I primi tre anni sono stati in costante crescita con 60 presenze in quintetto nel 2015/16 anche se i minuti sono stati poco più di 24. Ha compiuto grandi progressi offensivi soprattutto tirando con il 52.9% dal campo, tanto che con lui in campo gli Hornets segnavano 118 punti ogni 100 possessi, un dato strepitoso. E’ un bianco ma atletico: è l’atletismo a permettergli di essere anche un buon difensore. Ma nessuno pensa che Zeller possa impattare una partita come riescono a fare Adams o Gobert. O come Gorgui Dieng, che da Minnesota ha ottenuto 64 milioni di dollari e ha scelto il momento giusto per giocare due eccellenti partite e può giocare assieme all’uomo franchigia Karl-Anthony Towns.

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