venerdì 28 ottobre 2016

NBA Notes: Atlanta sta riscoprendo Tim Hardaway jr.


Tim Hardaway jr. ha avuto una carriera universitaria abbastanza buona a Michigan da permettergli di entrare nella NBA dal primo giro. Ha fatto tre anni da protagonista accanto a Trey Burke. Ai tempi lui e Burke erano il miglior back-court a livello di college. È stato anche primo quintetto della Big Ten nel 2013 e dopo aver segnato 12 punti contro Louisville perdendo la Finale NCAA si è dichiarato in anticipo per i draft NBA. E New York l’ha chiamato al 24.

È una guardia offensiva più di volume che di qualità ma con notevole struttura atletica. Un giocatore NBA sicuro, che a New York ha fatto bene per due anni anche se la seconda stagione era stata inferiore alla prima quando fu incluso nel primo quintetto di rookie. E non è mai un buon segno. Lo pensarono anche i Knicks scambiandolo ad Atlanta per Jerian Grant che è già stato a sua volta ceduto.
Ma lo scorso anno ad Atlanta ha avuto una pessima preseason e in un attimo si è trovato letteralmente sepolto in panchina. Non aveva davanti solo Kyle Korver e il sorprendente Kent Bazemore (appena diventato uomo da 70 milioni di dollari in quattro anni, lui che era entrato nella NBA come “mascotte” dei Warriors), ma anche Thabo Sefolosha. Hardaway ha trascorso la sua prima stagione ad Atlanta in fondo alla panchina o peggio. Una presenza in quintetto, 51 apparizioni totali e nessun guizzo. Con zero valore di mercato, salvato solo dal contratto in corso da 2.2 milioni di dollari.
Ma con una certa sorpresa - vedremo se confermata - Hardaway ha debuttato in questa stagione per lui cruciale segnando 21 punti contro Washington in 23 minuti. E’ partito dalla panchina, è entrato tardi ma ha fatto molto bene. In realtà Hardaway è sempre stato un attaccante importante ma non così decisivo da giustificarne i buchi difensivi. Quando è arrivato ad Atlanta, squadra di sistema difensivo, con un coach difensivo come Mike Budenholzer. È naufragato. Non si è adattato. Il contratto gli ha dato un’ulteriore chance, il talento offensivo – da grande scorer dalla panchina – può fare il resto. E far sembrare il suo contratto che è una frazione di quello di Bazemore persino inadeguato.

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