giovedì 4 agosto 2016

Willis Reed, la grande storia dell'eroismo: 8 maggio 1970



L’8 maggio 1970 New York si risvegliò in preda alla tensione. A inizio stagione la tv che trasmetteva le partite dei Knickerbockers contava 5.000 abbonati. Ad aprile erano diventati 40.000. I Knicks erano la storia del giorno. Pur essendo una delle squadre originali della NBA, impegnati addirittura nella prima partita della storia nel 1946 a Toronto, e tradizionalmente molto forti, non avevano mai vinto un titolo.
Erano arrivati alla Finale tre volte, nel 1951, nel 1952 e nel 1953 con Joe Lapchick come allenatore ma avevano sempre perso. Con Rochester 4-3, con Minneapolis 4-3 e poi 4-1. Dal 1954 al 1969 quando la Finale andava in scena, loro erano già in vacanza. Ma nel 1970, nella prima stagione dopo il ritiro di Bill Russell che aveva lasciato i Celtics nel grigiore più assoluto dopo undici titoli in tredici anni, i Knicks erano arrivati fino in fondo. La serie contro i Lakers era sul 3-3 per cui il titolo sarebbe stato assegnato dopo la settima partita, l’8 maggio 1970, al Madison Square Garden.
Quella mattina la città viveva in uno stato di agitazione, non solo perché avvertiva la possibilità di assistere ad un evento storico ma soprattutto perché non sapeva se il centro titolare Willis Reed sarebbe sceso in campo… Era come se la presenza di Reed avrebbe garantito la vittoria, a giudicare dalla fame di notizie che aveva invaso la città. A rigor di logica niente era più distante dalla verità: i Lakers erano abbastanza forti da poter vincere a New York anche con Willis Reed in campo, in fondo l’avevano già fatto in gara 2, e poi se anche fosse riuscito ad andare in campo quale Willis Reed avrebbero avuto i Knicks?...

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